lunedì 29 marzo 2010

pancia e sostanza

ci siamo messi a giocare al girotondo
il cortile non era quello della scuola
ma un agorà di anime in esilio in un borgo ippodameo
i nostro corpi non si toccavano
sentivo che quel circolo non si sarebbe mosso
un vento ha scosso lo stomaco
ho cominciato a vibrare
avrei voluto soffocarmi
ci ho provato
avrei voluto rispettare la mia sentenza
essere un detenuto modello
ho cominciato a girare
ho posato i miei occhi su quelle sbarre
ci ho sbattuto sopra
poi un varco
là fuori un pozzo senza catino
mi offre da bere
mi tuffo nell'acqua nera
mi disseta il gorgoglio della tua pancia
mi svuoto per accogliere, libero, il futuro

mercoledì 3 marzo 2010

le sirene

sento il richiamo di quelle voci che soavemente mi inquietano
una cetra vuole fare da contrappunto
io non riesco a suonarla
so che la sua melodia potrebbe farmi sobbalzare aprendomi all'esperienza dell'alterità
il guscio nel quale mi sono rinchiuso mi cova per farmi nascere
esploro le mie budella per trovare dei segni
riconoscono quei sassolini lasciati per riconoscere una via d'uscita ma adesso non serve che mi indichino la luce
non uscire ma entrare
sentire
appropriarmi di quel calore che è un misto di sangue e merda
accogliere ed esplorare
impastare
modellare
creare
dare un anima ai miei passi
degli occhi al mio guardare
un futuro ai miei pensieri
penetrare l'infinito
un'opportunità
la mia via