martedì 3 giugno 2008

il topo firmino e la legge morale dentro di me

in questi giorni mi sto appassionando nella lettura del libro di sam savage "firmino" che narra la storia di un topo che si sentiva tanto diverso dai suoi simili, amava tanto leggere divorando libri su libri e che, come massima aspirazione, aveva quella di intessere rapporti significativi con gli esseri umani. firmino viene più volte ferito dall'interazione con gli uomini che vedono in lui semplicemente un ratto. ma lui non si da per vinto...è pieno di desideri nella sua vita

"senza bellezze, un roditore immalinconito dalla solitudine, al capolinea delle illusioni, che rimugina sulla natura della propria disperazione. il resto della sua famiglia, in un certo senso, aveva avuto fortuna. grazie a un'immaginazione da nanerottoli e a una memoria corta,non chiedevano molto, più che altro soltanto mangiare e fornicare. e ne avevano avuto abbastanza per tutta la loro esistenza. ma non era questa la vita che faceva per me. come un idiota, io avevo delle aspirazioni"

leggendo questo libro mi sono messo a riflettere appollaiato sulla sdraio della mia terrazza: se sei topo non devi per forza comportarti come tale in tutto e per tutto. da gay spesso mi sento come firmino, poco aderente ad una cultura gay (ma esiste una cultura gay!? e se si e soprattutto se è quella che mi si para davanti...mi si accappona la pelle!!! ), incapace di aderire a pieno ad uno stile di vita da fast food in tutto (anaffettività, a/p, io mi basto da solo, top/bottom, let's party it's saturday night, M/L/XL). in fondo non riesco a lasciarmi incantare dal bagliore di questi specchietti. lo dico sapendo che ho sgomberato il campo da possibili conati di omofobia interiorizzata. io come firmino ho delle aspirazioni. mi è chiaro!
e la cosa bella è che, firmino da una parte ma anche il cielo assolato o stellato di questi giorni, mi hanno fatto intuire che la solidità della mia vita risiede in quella legge morale che so di avere dentro di me.

sono io, diverso, stabile nel mio vacillare, con dei puntelli dentro di me che sembrano spezzarsi ma che tengono alle sollecitazioni, in atto ma anche in potenza.
questo non mi fa essere autosufficiente nel senzo di disinteressato al mondo anzi mi apre ad esso ma non mi si chiede di caricare le persone, le situazioni e le cose di quei significati e di quelle aspettative che non devono avere o che alle volte neanche hanno.
è stata la scoperta di un bel "germoglio" che adesso va coltivato, annaffiato, spuntato dove serve per poter incontrare il mondo e non la mia proiezione di esso.

finito di mettere in ordine i mie pensieri, prima di postare, vado sul sito col mio oroscopo preferito e vedi cosa vi leggo del mio segno:
Nei suoi diari Sylvia Plath ha scritto che ci sono due modi per essere liberi dai desideri. Il primo è quando sei "morto e marcio dentro e il mondo ti sembra vuoto". Il secondo è quando sei "così pieno e ricco di mondi interiori che non hai bisogno del mondo esterno per essere felice, visto che emani gioia dal profondo del tuo essere". In passato, Pesci, hai incontrato quel mondo morto e marcio. Ma ora sei in una fase in cui prevalgono la pienezza e la ricchezza. In questo periodo di grazia, non avrai bisogno di nulla oltre a quello che già hai. Vuoi un consiglio? Comincia a festeggiare!

:-)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono parole che potrei dire io, che si spalmano sul mio modo di vivere perfettamente. Un germoglio attivo, mi sono definita con un mio amico, l'altro giorno. E ora il germoglio lo trovo qui. É anche giugno. É bello giugno. Buonanotte cucciolo. Carosella

Anonimo ha detto...

Marco bello...quanto é vero quello che dici, quanto mi ci scontro ogni giorno, e quanto piú grandi sono queste "comunitá" di gay, piú é presente questa forma di classificazione di ogni individuo...per cui io non sono piú Fabrizio, ma sono il versatile-L-che vive tra Amburgo e Berlino-SM leggero...bla...bla...bla...
Ti dico che spesso mi trovo a considerare questo :"É una fortuna che gli "etero", ignorino quello che c´é spesso dietro un insegna luminosa, portoncino con spioncino...ecc...ecc..."...come si dice :"mordi e fuggi"...nel buio piú totale dove si mescolano odori e umori, ci si regala al primo che capita...lasciamo stare vá...e per questo, come te, e come la stessa carosella, mi riconosco nel tuo topino, che é un pó anche lo stesso di "Ratatouille". Buona girnata. Fabri

cammini imperfetti ha detto...

ciao fabri, come mi prende sempre più questo blog perchè ho modo di sentire in profondità quello che gli altri hanno da dire.
conosco bene le dinamiche delle comunità ampie avendo modo di relazionarmi con la realtà romana. c'è un'autosufficienza che soffoca perchè tutto può diventare gaio. questa prospettiva non è delle più allettanti per me.per questo sento che la mia città è proprio una bella isola felice! un abbraccio, spero di vederti presto e intanto postami qualcosa ogni tanto. baci